Cl. Bibliothèque nationale de France  
La città di Carcassonne e
la bastia Saint-Louis. 1462.
Penna e guazzo.
 
 
Cl. Toulouse Musée Paul-Dupuy. Cl. V. Rousset.  
Carcassonne.
Veduta presa al di
sopra del canal du Midi.
Disegnata da A. Guesdon.
Litografia di Curvillier.

 
MEDIOEVO
LA BASTIA SAINT-LOUIS
Secoli XIII - XIV
Carcassonne alla fine del Medioevo, disegno, J-C Golvin 1992
 
 opo la sottomissione di Raymond Trencavel II, Luigi IX (il futuro San Luigi) consente agli abitanti degli antichi sobborghi distrutti di stabilirsi sulla riva destra dell'Aude, ai piedi della città. Presto, tuttavia, il luogo si rivela inadatto e il siniscalco decide di stabilire una bastia sulla riva opposta. Fondata nel 1248, la città è costituita secondo un piano ortogonale di 1000 metri di lato, racchiuso da mura. La piazza dove si tengono fiere e mercati assume la funzione di centro sociale e economico, mentre le chiese Saint-Michel e Saint-Vincent formano il cuore spirituale delle due parrocchie. La città prospera - diventa uno dei centri più importanti di drapperie del Languedoc - e favorisce l'arrivo di ordini mendicanti, Cordiglieri, Giacobini, Carmelitani e Eremiti agostiniani che si installano fuori delle mura. La peste, la carestia e la guerra dei Cento anni, che intervengono tra le sue mura, tarpano nel XIV secolo le sue ambizioni. Malgrado la resistenza degli abitanti, il principe di Galles (il Principe Nero) non ha difficoltà nel novembre 1355 a sottometterla, ad incendiarla e a saccheggiarla. Viene presto ricostruita, facendo attenzione a innalzare, su una superficie comunque ridotta, un bastione munito di torri circolari, affiancato da un largo fossato. Un ponte (il ponte Vecchio) scavalca ora l'Aude per collegare la città Bassa e la città Alta.

 

 
  Carcassonne alla fine del Medioevo, disegno, J-C Golvin 1992 Questa ricostruzione si ispira al disegno del 1462, interpretato e completato alla luce delle attuali conoscenze storiche e archeologiche. La città è vista dal nord-ovest.
 
   Il pont Vieux.
  Cl. Alain Lonchampt © CNMHS, Paris.