CL. Archives départementales de l'Aude. © ADA  
Il fronte nord e nord-est nel 1850 circa. Fotografato da Léopold Verguet.
 
 
CL. Archivi dipartimentali dell'Aude. © ADA  
La torre Notre-Dame demolita. Fotografata da Léopold Verguet.
 
LA CITTA' PRIMA
DEL RESTAURO
 
Coll. Geneviève Viollet-le-Duc. Cl. Philippe Berthé © CNMHS, Paris.
La città vista dal fronte sud-est.
Mission Héliographique, Mestral et Le Gray, 1851.
 el 1659, il trattato dei Pirenei, che annette il Rossiglione alla Francia, fa perdere alla città il suo ruolo militare e strategico. I poteri religiosi e civili vengono progressivamente trasferiti nella Città Bassa, nuovo luogo di residenza di notabili e borghesi. Nel 1804, Napoleone I depenna la città dalle piazzeforti attive, pur mantenendovi l'esercito che assicura un minimo di manutenzione anche se con mezzi insufficienti. Tuttavia, a poco a poco, i bastioni vengono venduti e servono da cave a cielo aperto per gli imprenditori di Carcassonne. In seguito a pressioni degli intellettuali locali, sensibili a questa distruzione programmata, l'antica piazza forte viene restituita nel 1820 all'elenco degli edifici militari di seconda categoria. Tutto oppone la Città Alta, reclusa nelle sue fortificazioni diventate inutili, alla bastia Saint-Louis, città di drapperie e di commerci, volta verso il futuro. La città storica appare come un luogo "arretrato", le cui mura in rovina danno libero corso alle visioni romantiche: le fortificazioni sbrecciate, la modestia dell'architettura civile e la povertà dei cittadini si uniscono in una percezione spesso volta a cogliere il lato miserabile di un mondo lontano. Gli abitanti della città storica sono in maggioranza tessitori a domicilio. Le case operaie, modeste, spesso vecchie, occupano stradine intra muros e il quartiere dei recinti. Colpita dalla crisi del tessile di Carcassonne, questa popolazione continua ad impoverirsi e a diminuire.
Coll. Geneviève Viollet-le-Duc. Cl. Philippe Berthé © CNMHS, Paris.
La città vista dal fronte est. Mestral e Le Gray, 1851.