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Il quartiere dei recinti prima dell'espropriazione completa degli abitanti. Fotografia di Léopold Verguet, 1863 circa.
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Il quartiere dei recinti dopo l'espropriazione completa degli abitanti Prima metà del XX secolo
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La volontà di salvaguardia
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Militare di guardia davanti a una delle case dei recinti e occupante. 1860 circa. |
irigenti e eruditi locali, in modo particolare Jean-Pierre Cros-Mayrevieille, si mobilitano per preservare la fortezza minacciata. La loro azione, lungi dall'essere isolata, si inquadra nella nuova concezione del patrimonio storico. Fin dal 1835, essi trovano nella persona di Prosper Mérimée, Ispettore dei Monumenti storici, un sostegno attivo. L'antica cattedrale Saint-Nazaire e Saint-Celse è la prima a beneficiare, fin dal 1840, della protezione come monumento storico, precedendo di poco l'inizio del restauro. La classificazione, estesa all'insieme della fortezza nel 1849, è accompagnata da uno studio dettagliato dello stato delle fortificazioni che l'architetto Eugène Viollet-le-Duc realizza in previsione dei futuri lavori. Parallelamente, con lo scopo di ridare alle fortificazioni il loro aspetto medievale, lo Stato intraprende fin dal 1852 lo sgombero progressivo delle case nei recinti, ricorrendo, quando necessario, all'espropriazione degli abitanti che risentono crudelmente di queste misure autoritarie. Questa operazione di lunga durata si estende per più di mezzo secolo e simbolizza l'entrata della città storica in un nuovo statuto di Monumento storico, alle spese di una comunità urbana spogliata del suo destino. |
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